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La prima rivista di turismo su gomma
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LA RIVISTA

Slowdrive Magazine n.18

 

 

 

 

 

 

 

 

Segretaria di Redazione 14 articoli

06/04/2022

LA QUALITA' DELLA VITA FUTURA

Speriamo che lo stile del bello e del buono torni ad essere player per una nuova cultura.

Dall’automotive alla moda, dal design alla nautica, dall’agro–alimentare al vino fino all’ospitalità, questi sono alcuni settori nei quali si esprimono le eccellenze italiane. Il motto attuale degli attori dell’industria culturale, creativa e dei Club di auto storiche è resistere, tornare a crescere e posizionarsi oltre l’8% del Pil italiano. Questo obiettivo è fondamentale per poter continuare a coinvolgere e includere oltre 400.000 addetti nei vari livelli, diffusi in tutto il territorio del nostro Bel Paese. L’Italia è l’habitat ideale di questi protagonisti dell’eccellenza culturale e creativa. Nell’augurarci che l’economia in generale, in particolare quella del Made in Italy, superi l’attuale situazione complicata e non facile per tutti, si devono fare tutti gli sforzi possibili affinché ognuno (mondo politico, economico, associazioni, attività di formazione e territorio) guardi e consideri con particolare attenzione il futuro… che va costruito oggi. Si deve realizzare quel tanto auspicato “capitalismo umanistico” foriero di quella qualità della vita di cui tutti i popoli del mondo hanno diritto. Tornare a crescere e ad essere promotori e porgitori al mercato del bello e del buono, il tutto senza sprechi in una società nella quale tornino a trionfare quei valori della convivenza e dove si possa vivere in serenità. Noi continuiamo a credere che la ricerca possa essere lo strumento strategico capace di indicarci la via della qualità della vita futura. Avanti, promuovendo sempre più volontà e impegno di tutti.

 

Sara Tomasini
Responsabile segreteria di Redazione
redazione@slowdrivemagazine.com



12/05/2021

COLLEZIONARE BENI STORICI IN MOVIMENTO E' MOLTO PIU' DI UNA SEMPLICE PASSIONE. NOTIZIE, PREMI, CONSUMI E INNOVAZIONE

I lettori di Slowdrive sanno bene quanta passione, amore e impegno sono necessari per essere dei veri conservatori di auto storiche. In questi anni, da parte vostra, sono state parecchie le forme di interattività con questa rubrica e veramente tanti sono stati i lettori che hanno fruito del QR Code dei 200 servizi pubblicati in queste 13 edizioni.

È innegabile, la storia della scienza e della tecnica ha una parte importante che riguarda la cultura della mobilità. Io sono una ricercatrice dell’Istituto Policleto che ha sede in una delle capitali dell’automotive: Brescia. Questo Istituto, con il suo occhio indagatore, dal 1982 ha osservato e osserva questo importante settore, in particolare proprio quella parte che riguarda le opere d’arte della tecnica in movimento: le auto storiche.

Di seguito, vi segnalo una notizia con grande piacere e gratitudine verso i figli del filosofo Emanuele Severino che, purtroppo, ci ha lasciato un anno fa. I suoi bravissimi eredi stanno dando vita ad una Casa Museo che sarà la sede di Ases, Associazione presieduta dalla figlia Anna, manager del settore Information Technology, con il fratello Ferdinando, affermato scultore. Stanno realizzando un nuovo Centro Studi che arricchirà il panorama culturale mettendo a disposizione l’importante opera di Emanuele Severino agli studiosi di tutto il mondo.

Un’altra importante notizia: il prestigioso Premio Italiano Meccatronica è stato conferito al Gruppo Internazionale Camozzi che si presenta con lo slogan “Miglioriamo il nostro domani insieme”. Questo Gruppo è presente in 75 Paesi nel mondo con 25 siti produttivi divisi in 5 divisioni, 40 filiali e 2.930 dipendenti. Il Gruppo è presieduto dall’Amministratore Delegato Lodovico Camozzi. Questa industria storica bresciana, fondata dal Cavaliere del Lavoro Attilio Camozzi, ha costruito negli anni relazioni privilegiate tra la continua evoluzione della tecnica e la ricerca e lo studio dell’innovazione, proponendo al mercato soluzioni meccanotecniche che hanno permesso la realizzazione di prodotti sempre più innovativi. Questo premio è l’ulteriore conferma della leadership del Gruppo Camozzi nello scenario mondiale.

Un occhio ai consumi: il mercato delle auto classiche di medio valore purtroppo non ha avuto una sua evoluzione economica come merita. Peccato, perché questo poteva essere teoricamente il suo momento, ma le condizioni giuridiche poco chiare riguardo alle possibilità d’uso delle storiche e la paura diffusa che possano perdere la loro capacità di movimento hanno frenato gli entusiasmi nel nostro Paese. Oltre confine, nel Lussemburghese, nascono addirittura fondi dedicati, a conferma che, e noi ne siamo convinti da sempre, queste opere d’arte in movimento possono continuare a crescere di valore nel tempo.

Siamo in un periodo dove sono venute a mancare molte possibilità di spendere per beni e consumi a causa della pandemia; non si è investito in viaggi, poco nella moda, nella vita mondana, ecc.

Chi dispone di denaro da spendere lo ha utilizzato per comprare gemme o altri selezionati beni di lusso. Per il mercato delle pietre preziose, il 2020 è stato un anno da record. Nel mondo si sono raddoppiati gli acquisti di diamanti; il 20% degli acquisti è avvenuto online con una quota considerevole in più, pari al 50%, rispetto al 2019. Il giro di affari dell’industria di questi preziosi è stimato intorno a 80 miliardi di dollari all’anno.

A Milano si fanno progetti di “bosco verticale” e “highline” per l’innovazione nel paesaggio; accanto ad un edificio di uffici sorto nel Novecento, si prevede la costruzione di una torre di 110 metri connotata con essenze e colori diversi ad ogni piano offrendo uno spettacolo di architettura e botanica.

La letteratura e i libri in particolare non escono ammaccati dall’anno della pandemia. Il mercato, trainato dal digitale, registra una lieve crescita.

È vero, le librerie sono state penalizzate non poco dalla mancanza di rapporto diretto con i lettori, ma dal punto di vista tecnologico il settore, nel suo insieme, ha fatto un salto in avanti di anni. Si attendono i tempi in cui i lettori ritorneranno, sempre più numerosi, alla cara vecchia carta stampata. Il libro resta il re del conforto essenziale per andare oltre questi tempi difficili.

 

Sara Tomasini
Responsabile segreteria di Redazione
redazione@slowdrivemagazine.com



 

I CLUB PER L'UNESCO ASSEGNANO LA MENZIONE D'ONORE ALL'ASSOCIAZIONE MUSEO MILLE MIGLIA

Questo importante evento è stato Patrocinato dal Parlamento Europeo e dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo

Il Dossier a cui è stata assegnata la "Menzione d'Onore" riguarda uno studio attuato dall'Istituto per le Ricerche Sociali e dei Consumi Policleto e presentato in concorso dal Club per l'Unesco di Brescia presieduto dall'Ing. Irene Bonera.

I Ricercatori dell’Istituto Policleto hanno chiesto di dedicare questo importante riconoscimento dato alla loro ricerca alla memoria del Cavaliere del Lavoro Attilio Camozzi, con gratitudine al Presidente Dottor Vittorio Palazzani per la sua infaticabile tenacia, al Prof. Dario Campana, Conservatore negli anni del ritrovamento dell’Archivio storico, e agli oltre 50 Imprenditori, animati da passione e impegno. Questi Imprenditori sono i Mecenati che hanno voluto a Brescia il Museo Mille Miglia. L’assisi di Foligno è stata promossa dalla Federazione Italiana dei Club e Centri per l’Unesco.

Questo Concorso è stato ideato 11 anni fa dalla illuminata Professoressa Gabriella Righi e da Lei oggi presieduto.

La Commissione 2020 che ha valutato ricerche e progetti era composta, tra gli altri, dall’Arch. Teresa Gualtieri (Presidente Fondazione Italiana Club e Centri per l’Unesco), dalla Prof.ssa Maria Paola Azzario (Vice Presidente Federazione Europea Club e Centri per l’Unesco),

dalla Dott.ssa Luisella Pavan Woolfe (Direttrice Consiglio d’Europa in Italia), dall’Ing. Arch. Maurizio Di Stefano (Presidente ICOMOS Italia) e dall’Avv. Angelo Paladino (Presidente Osservatorio Europeo del Paesaggio).

Le giornate del Club per l’Unesco hanno affermato che i beni culturali e artistici, i musei, le chiese, le grandi collezioni sono i valori del Bel Paese. L’Italia è un grande e unico museo, ogni Città è uno scrigno pieno di gioielli. Si tratta però di una immensa e diffusa ricchezza che deve essere salvaguardata e comunicata nel modo più corretto. Il valore di un bene che permane nel tempo, come un museo, un ambiente di lavoro di alta qualità, l’eccellenza o la ricchezza di una tradizione sono talenti che vanno protetti. I musei quali patrimoni stabili e contestualizzati nella cultura di un territorio, devono essere vissuti e fatti conoscere in modo che ogni cittadino / visitatore possa fruirne.

Nell’iniziativa / concorso promossa dai Club per l’Unesco si sono presentate ricerche e progetti promossi da Università come “Fabbriche della conoscenza”, Centri di ricerca per la conservazione e la promozione della memoria, Enti e Privati. Tutti hanno voluto contribuire a testimoniare quella passione per la propria realtà e quei valori che sanno andare oltre il tempo, consentendo l’evoluzione della salvaguardia della memoria in tutte le sue forme.

I lungimiranti Club per l’Unesco vogliono incentivare mecenatismo e conoscenza di cui oggi “l’economia civile” e i beni culturali italiani, e non solo, hanno estremo bisogno.

Istituzioni pubbliche e private tutti insieme attraverso una “lingua comune” (quella dei Club per l’Unesco) che può superare ogni barriera e legare da sempre l’Italia all’amore per l’arte e per la bellezza.

 

Sara Tomasini
Responsabile segreteria di Redazione
redazione@slowdrivemagazine.com

 

 

 

 

 

 

I Club per l'Unesco hanno assegnato la Menzione d'Onore a Francesco Chiolo, in rappresentanza dell'Associazione Museo Mille Miglia di Brescia



 

GRANDE E' LO SCONVOLGIMENTO. NULLA SARA' PIU' COME PRIMA ANCHE NEL NOSTRO MONDO?

Il collezionismo e le auto classiche fino ai primi giorni del mese di marzo (ci riferiamo a quanto accaduto in Florida) hanno dato prova di una buona normalità di mercato.

Lo confermano i risultati diffusi riguardo all’evento del 6/7 marzo svoltosi ad Amelia Island, dove le tre grandi case d’asta internazionali - Gooding&Co., RM Sotheby’s e Bonhams - hanno proposto e venduto non meno di 300 auto storiche.

Peccato che il parziale entusiasmo abbia lasciato il posto alla tristezza dell’avvento del Coronavirus, diffusosi in modo repentino in tutto il mondo e in particolare, purtroppo, nel nostro Paese.

Di conseguenza sono stati sospesi eventi importanti: la Mille Miglia di maggio, rimandata ad ottobre (dal 22 al 25), programmata in contemporanea con il Salone di Padova, il Motor Show di Ginevra, che non ha potuto aprire le porte al pubblico i primi di marzo rinnovando direttamente l’invito al 2021. Al Museo Mille Miglia non ha avuto luogo ed è stata rimandata a settembre, come previsto dalle attuali direttive di legge, la presentazione del terzo appuntamento “Unione Italiana Esperti di Motorismo Storico” voluto da importanti Associazioni in collegamento con Istituzioni Universitarie, con l’obiettivo di promuovere la cultura di settore del motorismo storico. Tutto rimandato ai tempi della ripartenza del Paese.

Ora si parla di Fase 2 e il peggio, incrociando le dita, dovrebbe essere passato. Se sbagliare è la miglior approssimazione verso il successo, in Lombardia, epicentro del contagio, potremmo già fare scuola. In questa regione, più di altre, arginare il problema non è stato per nulla semplice: la mancanza di un possibile piano pandemico, l’allarme dato in ritardo dall’OMS con indicazioni e linee guida totalmente errate e in continua rettifica hanno determinato una situazione emergenziale con criticità senza precedenti, contrastate solo dalla instancabile tenacia degli operatori sanitari e dal coraggio dei volontari tutti a cui vanno i nostri più sentiti ringraziamenti.

Anche i precedenti tagli alla sanità e alle strutture ospedaliere non hanno aiutato, senza contare la totale mancanza di un centro di ascolto e di rapporto interfacciato con i medici di base, veri conoscitori delle realtà sanitarie del territorio, abbandonati senza nessun dispositivo di protezione individuale (DPI) e senza possibilità diagnostica alcuna.

Anche noi dell’Istituto Policleto ci siamo adoperati tra il 25 Marzo e il 6 Aprile per dare voce a medici, sociologi, professori universitari e giornalisti attraverso una micro ricerca, indirizzata alle nostre amministrazioni, enti governativi e istituzioni regionali, con preghiera di attuare il prima possibile un’attività di screening su segnalazione dei medici del territorio e di creare un piano per la cura e il sostegno psicologico presso le abitazioni. Alcune indicazioni per affrontare l’attuale situazione vengono proprio dalla ricerca realizzata dall’Istituto Policleto. Ora si cerca di dare un’interpretazione più ottimistica, sperando che la tragica esperienza fatta nella prima fase non si ripeta; abbiamo imparato che, prendendo per tempo i sintomatici (anche lievi) con gli indispensabili sistemi diagnostici (tampone naso-faringeo per la ricerca dell’infezione SARS-CoV2), si possono attuare prontamente specifiche terapie a domicilio in grado di diminuire drasticamente le complicanze causa dell’afflusso inarginabile presso gli ospedali. Dobbiamo impiegare in maniera estesa anche i test sierologici per la ricerca di anticorpi IgG, oltre a tutte le tecnologie già disponibili che vanno dalla Telemedicina alle App di scopo in supporto alle attività mediche e nell’aiuto psicologico alle persone. Un punto di forza sarà la consapevolezza che ci guiderà verso una più attenta auto-vigilanza, indispensabile per proteggerci e proteggere le persone più deboli che spesso sono i nostri genitori e i nostri cari. Ad aiutarci anche la bella stagione e con essa l’azione igienizzante dei raggi UV-C, efficaci per neutralizzare il virus in ambienti esterni. L’esposizione al sole aumenterà la naturale produzione di vitamina D, ormone indispensabile per rafforzare il nostro sistema immunitario.

Anche guidare l’automobile, oggetto della nostra passione, si conferma fra le attività a minor rischio e nei prossimi mesi potrà nuovamente essere ripresa nei settori del tempo libero: sarà possibile tornare a godere del “viaggio a cielo aperto”, una modalità turistica di grande fascino, del cibo e del cinema in auto, in una riscoperta modalità drive-in. Il tutto dovrà essere fatto nella massima sicurezza, usando buon senso e rigore.

Dobbiamo tutti imparare ad applicare i valori del fare in armonia con il nostro pianeta, uniti e rispettosi del sapere. Solo la ricerca, la conoscenza unita all’amore per il bene comune possono restituire una ripartenza serena nel nostro bel Paese.

 

Sara Tomasini
Responsabile segreteria di Redazione
redazione@slowdrivemagazine.com

 

 

 

 

 

 

 

 

Il bimbo di Banksy gioca con i supereroi e sceglie linfermiera. Il celebre artista inglese ha voluto lasciare un personale tributo ai medici e agli infermieri del servizio sanitario britannico.



 

GLI ARGOMENTI AL CENTRO DEL DIBATTITO APRONO NUOVI ORIZZONTI

Gestire il dibattito all’interno della redazione di Slowdrive è sempre un’attività appassionante. A un primo sguardo gli argomenti paiono i consueti, ma gli stimoli che giungono dai nostri lettori aprono orizzonti nuovi. Com’è possibile che il nostro Paese, che vanta un’industria turistica di grande importanza e di enorme potenzialità di sviluppo, non comprenda che questo settore dovrebbe godere finalmente dell’attenzione che merita?

Da buona ricercatrice dell’Istituto Policleto, metto subito sul piatto dati aggiornati. Il turismo italiano ha mosso 428,2 milioni di presenze complessive e sono 41,7 i miliardi di euro che i turisti stranieri hanno speso in Italia. Parte di questi risultati sono stati conseguiti nelle mete turistiche classiche facilmente raggiungibili in aereo e in treno. Il resto, quello delle mete decentrate che devono rappresentare il potenziale futuro, lo si è raggiunto solo attraverso il turismo su gomma. Purtroppo oggi l’Italia sta vivendo la stagione più nera riguardo le sue strutture stradali: autostrade, strade regionali, provinciali e comunali martoriate da una cattiva e superficiale manutenzione, a cui si aggiunge l’uso di segnaletica arcaica, di nuovi strumenti di navigazione e relative applicazioni che indicano solo i percorsi più veloci, oltre ai Comuni che aggiornano la loro viabilità senza la giusta attenzione, vietando e scoraggiando l’uso delle strade panoramiche rendendole poco percorribili. Così il turismo su gomma, magari con auto d’epoca, a volte oggi si rivela un’esperienza davvero difficile, un viaggio fra mete poco raggiungibili e quasi inospitali per quel viaggiatore che col proprio mezzo storico vuole fruire del nostro grande patrimonio artistico fatto di 3.609 musei, 5.000 monumenti, 46.025 aree archeologiche di interesse museale, 55 siti Unesco. Eccellenze queste che ci pongono al top nel mondo.

Cari signori amministratori a tutti i livelli, le strade sono un grande bene nazionale e meritano la stessa attenzione che il nostro Paese deve assolutamente dare alla grande, importante e martoriata industria del turismo. Continueremo a raccontare nell’interesse del nostro Paese della necessità che l’Italia ha di un futuro turistico per un’economia di qualità, per l’occupazione giovanile e per la promozione della nostra agricoltura, del nostro artigianato e dell’enogastronomia, fattore, quest’ultima, di grande interesse per il viaggiatore che vuole percorrere le strade italiane che tutti ci auguriamo  migliorino e mantengano nel tempo il loro fascino unico. Continueremo a raccontare di strade panoramiche, borghi e centri storici unici, degli 8000 km di coste e degli sforzi che tutti insieme siamo chiamati a fare affinché il nostro Paese sia sempre più fruibile.

 

Sara Tomasini
Responsabile segreteria di Redazione
redazione@slowdrivemagazine.com



 

IL MONDO DELL'AUTO STORICA TRA OPERATORI QUALIFICATI E MUSEI SPECIALIZZATI

Cari amici lettori, scusate, ma pur essendo iscritta all’Ordine dei Giornalisti resto comunque legata alle modalità comunicative acquisite come ricercatrice all’interno dell’Istituto Policleto; un Istituto, come molti di voi sanno, che si occupa di ricerche sociali e dei consumi. Questa modalità di comunicazione mi obbliga a parlare del comparto dell’automotive attraverso alcune indicazioni quantitative: sono 118.000 le imprese italiane che operano nel settore dell’assistenza agli autoveicoli: carrozzerie, centri di revisione, elettrauto, gommisti, meccanici, autolavaggi, officine dei concessionari, ecc. Delle oltre 118.000 unità, la parte più importante è formata dalle attività di autoriparazione. Tra queste spicca una nicchia consistente di operatori qualificati per il restauro dell’auto storica. La categoria più rappresentativa in termini numerici è quella dei meccanici motoristi, seguita da quella degli elettrauto, dei carrozzieri ed infine dei gommisti. Le officine dei concessionari sono solo 4.700. Come si evince da questi dati, il parco storico ha un grande bisogno di meccanici, carrozzieri, elettrauto diffusi nel territorio. Le auto di ultima generazione possono contare sui servizi diretti forniti dalle industrie produttrici. Dunque la nostra passione rappresenta valori socio-economici importanti. Mi preme poi darvi un altro dato significativo, quello che riguarda i Musei come testimoni della grande eredità culturale propria del nostro Paese. Sono 2.370 i Comuni che ospitano almeno una struttura a carattere museale e sono 4.889 i Musei e gli Istituti similari che compongono il patrimonio culturale italiano. I musei specializzati che riguardano la cultura del nostro settore sono 18; tra questi vanno ricordati il Museo Mille Miglia a Brescia, i Musei dedicati al mitico marchio del Cavallino (il Museo Ferrari a Maranello e il Museo Enzo Ferrari a Modena), il Museo dell’Automobile di Torino, il Museo Nicolis di Verona, il Museo dell’Alfa Romeo a Milano e, nei dintorni di Bologna, il Museo Lamborghini - ora Mudetec - a Sant’Agata Bolognese, il Museo Ferruccio Lamborghini a Funo di Argelato e il Museo Ducati a Borgo Panigale. A questi vanno aggiunte una ventina di collezioni private. Direi che il comparto della nostra passione può considerarsi ben sorretto da solidi valori, pertanto continuiamo il nostro viaggio di valorizzazione e promozione delle classic cars, che tanto ci sta a cuore.

 

Sara Tomasini
Responsabile segreteria di Redazione
redazione@slowdrivemagazine.com



 

IL FUTURO DEI LIBRI DEDICATI AL MONDO DEI MOTORI

Nei mesi scorsi si è tenuto a Venezia, alla Fondazione Cini, sull’Isola di San Giorgio Maggiore, un seminario dedicato al futuro dell’editoria. Pare che l’infatuazione collettiva per l’Ebook, una modalità di lettura che tanto ha preoccupato gli editori, soprattutto i piccoli, sia destinata a continuare a sussistere senza però danneggiare in modo irreparabile il libro cartaceo. Questo, secondo alcuni, avrebbe dovuto subire la stessa sorte della grande industria discografica nella competizione con i nuovi mezzi elettronici. Per fortuna così non è stato. Attenuato il confronto con questa modalità moderna, si è accesa una ben più complicata competizione che gli editori, ma soprattutto le librerie devono affrontare. Il nuovo competitor è Amazon. Certo, era inimmaginabile che un rivenditore di articoli vari sarebbe diventato l’uomo più ricco del mondo. Questo come conseguenza del pieno avvento dell’era digitale. Un’umanità ben stratificata oggi trova conveniente e facile acquistare una quantità di articoli e servizi per via elettronica. Ogni barriera a questo stato di cose che avanza è illusoria, è basata su valutazioni che non tengono conto della nuova forza messa in campo. Nessuna libreria potrà mai competere oggi con gli sterminati magazzini di Amazon. Ma il vero valore di questa proposta al mercato non sono solo i magazzini, ma la capacità di portare il libro sul tuo tavolo in tempi minimi. La diffusione del libro e la passione per la lettura, allargandone l'indotto, creano valori per tutti. È necessario incontrare e appassionare giovani lettori, nuove generazioni di fruitori di un bene indispensabile al nostro vivere civile come il libro e unire le forze per continuare a realizzare un’editoria di qualità anche nel settore dell’automotive che oggi ha ancora nel nostro Paese una buona quantità di libri viventi che rappresentano la grande cultura. Mi piace citare due giornalisti che ho incontrato recentemente, uno è Ezio Zermiani e l’altro è Pino Allievi. Due persone con un vissuto da testimoni, da intelligenti e capaci elaboratori delle varie fasi che si sono succedute nel mondo dell’automobile. Gente, questa, che deve continuare a mettere mano, si fa per dire, alla penna garantendoci nuovi libri veramente importanti per la storia di questo settore, che li ha appassionati e tanto appassiona anche noi.

 

Sara Tomasini
Responsabile segreteria di Redazione
redazione@slowdrivemagazine.com



 

IL NOSTRO VIAGGIO CONTINUA

Slowdrive inizierà il 2019 inaugurando la sua stagione bilingue e diventerà una rivista internazionale distribuita anche all’estero.
Questo per rispondere alla richiesta di appassionati e collezionisti stranieri gemellati o affiliati con i nostri Club. L’andamento è sicuramente positivo grazie al riscontro avuto con i lettori. Sempre più utilizzati sono gli approfondimenti audio-video messi a disposizione con la nostra App (Qr Code). Il lavoro della redazione in questi anni è stato considerato di interesse dai collezionisti, dagli appassionati di auto storiche e dai Club che con noi firmano la copertina. In particolare i servizi con modalità innovative riguardanti la storia dei Longobardi e, in questo numero, la narrazione di Palazzo Broletto, uno dei monumenti tra i più significativi della città di Brescia. È nostra convinzione che il turismo nei centri storici d’Italia giochi un ruolo fondamentale perché tiene viva un’economia tutt’altro che secondaria oltre a consentirci di conoscere come il passato e il futuro si fondano con il buon riutilizzo dei palazzi storici, regalandoci un presente affascinante tutto da scoprire e promuovere. Mi sia consentito citare a 30 anni dalla sua morte un creatore di cultura come Neri Pozza (1912 - 1988). Valorizzò gli artisti del Cinquecento: dal Palladio al Giambellino, da Giorgione fino a Iacopo da Ponte. Neri Pozza, un intellettuale che è riuscito ad eccellere in molti campi come poeta e narratore con tecniche innovative ricche di stimoli culturali, un grande eclettico, un uomo che con il suo fare ci ha lasciato un modello editoriale. Per questo “profeta” non possiamo che mostrare la nostra gratitudine, ricordandolo oggi con l’amico, anche lui vicentino, il Conte Giannino Marzotto, il “Campione”.

 

Sara Tomasini
Responsabile segreteria di Redazione
redazione@slowdrivemagazine.com



 

I COLLEZIONISTI DI AUTO STORICHE TRA PARIGI E NOTO, LA CAPITALE DEL BAROCCO SICILIANO

Alcuni pensatori autorevoli scrivono che quando si vuole ritrovare l’identità della propria passione si dà spazio al bisogno di ampliare il percorso nel quale sono incamminati i “collezionisti di rango”... si ristruttura, si è orgogliosi di portare sulle strade i nostri gioielli e si partecipa alla vita dei Club. A me pare giusto, cari lettori, consigliarvi una visita al Museo Mille Miglia, quel grande scrigno di storia posto nel Monastero dell’XI secolo di Sant’Eufemia alla Fonte a Brescia, nella Città della Mille Miglia. Sarà sicuramente un’esperienza sensoriale di valore per i collezionisti di auto storiche, un viaggio nella “innevitabilità storica”. Nella ricerca dedicata al collezionista come portatore di status, curata dall’Istituto per le Ricerche Sociali e dei Consumi Policleto, si evidenzia quanto sia fitta e attiva l’attività di donne e uomini che operano sotto
il grande e prestigioso ombrello della Fédération Internationale des Véhicules Anciens (FIVA). Molti di questi amanti di auto capolavoro, che con il tempo sono divenute capolavori d’arte, siano piccoli o grandi, tutti però veri appassionati. Sono molti gli altri collezionisti che sfuggono a qualunque censimento. Siamo comunque presenti con la nostra passione in ogni parte del mondo. Esistono poi Club come il Kaiser che annovera i grandi che rappresentano numeri e valori da capogiro. Oggi possiamo fruire del lavoro fatto dal grande Antonio Ghini che ha censito 100 collezionisti guidati dal trio Wexner / Connor / Shirley. Dieci sono italiani, tra loro Giuseppe Lucchini e Nicola Bulgari. L’orientamento del gusto e l’interesse di questo variegato mondo di collezionisti si incontrano in location come la piccola Noto, capitale del Barocco siciliano.
La Ferrari ha presentato nello storico Salone di Parigi il modello Monza Sp1 con linee del passato ma ritenute adatte a questa icona che firmerà il futuro.

Noi ci vediamo a Padova all’ormai tradizionale Salone “Auto e Moto d’epoca”.

 

Sara Tomasini
Responsabile segreteria di Redazione
redazione@slowdrivemagazine.com



 

2018 UNA STAGIONE VERAMENTE FORTUNATA PER LE AUTO D’EPOCA

Lungo le più belle strade italiane si sono potute ammirare OM 665 S Superba, piccole Bugatti T35 e T23, Bentley 3 litri, Mercedes 710 SSK, “giovani”, si fa per dire, Maserati A6GCS, Ferrari 250, Aston Martin, MG, Jaguar, Morgan, Austin Healey e queste sono solo alcuni dei gioielli della tecnologia del secolo scorso. Il turismo in auto di tendenza slow, i suoi tour fra arte e storia, sono i veri pilastri della cultura di settore. Tra questi per menzionarne qualcuno, il Raduno Dannunziano in Basilicata, il Grand Tour Sulle Strade della Storia Brescia - Cremona - Mantova - Brescia, il Salone di Torino nel Parco Valentino, il Giro di Sicilia, per non parlare poi dell’importanza dei concorsi d’eleganza in primis il Villa d’Este che quest’anno ha visto la presenza del gotha dei grandi collezionisti del mondo. Il titolo di questo “Concours d’Elegance”, quest’anno particolarmente azzeccato, è  stato “Hollywood on the Lake” e ha dato tanto spazio alle auto protagoniste dei film, dal cinema muto fino a quelle dei giorni nostri. In luglio ci sarà la 30° edizione del Concorso d’Eleganza Poltu Quatu Classic in Costa Smeralda. Per continuare la tradizione del concorso di eleganza del Castello di Miramare, sabato 29 e domenica 30 Settembre si svolgerà nel centro di Trieste un prestigioso e singolare concorso organizzato dall'Associazione Amatori Veicoli Storici in collaborazione con Aci Storico.
Il 16 settembre per gli appassionati dei “hair in the wind” (capelli al vento) va in scena il Grand Tour dei due Laghi Anniversary Edition (lago d’Iseo e lago di Endine), una giornata in perfetto relax tra mete d’eccellenza con spirito da veri cultori del viaggio turistico. Poi, in autunno riprenderanno i grandi saloni delle auto storiche. Questa carrellata di eventi mostra che la cultura e l’interesse per le auto d’epoca sono tutt’altro che assopiti, i volti giovani sono sempre
di più tra i frequentatori di questa fortunata stagione.

 

Sara Tomasini
Responsabile segreteria di Redazione
redazione@slowdrivemagazine.com

 



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