Continua la riflessione sul futuro dell’automotive. Due momenti importanti: il primo, più conviviale, è quello avvenuto Domenica 9 Giugno all’interno del Museo Mille Miglia dove si sono incontrati Ugo Isgrò Themel, Presidente Nazionale dell’Associazione Amatori Veicoli Storici, Alberto Scuro, Presidente dell’ASI (le due Associazioni attive che maggiormente rappresentano in Italia la FIVA) e Lorenzo Boscarelli, Presidente dell’Associazione Italiana per la storia dell’automobile “AISA”.
In questa giornata la promozione culturale del collezionismo è stata affidata alla relazione dell’Ingegner Giorgio Marzolla. Va detto, per chi non lo conosce, che Giorgio Marzolla è quel geniale appassionato collezionista che ha recentemente presentato il restauro della sua singolare Lorraine De Dietrich, un’auto del 1906 prodotta da due grandi Case automobilistiche che firmarono l’accordo per realizzare questa vettura.
Da una parte la Lorraine De Dietrich, fabbrica franco tedesca, dall’altra la prestigiosa Isotta Fraschini. Imprenditori di allora, vero, ma capaci di sognare e dar vita a imprese internazionali. Giorgio Marzolla ha ricordato che la Casa Automobilistica Isotta Fraschini appartenne negli anni alla lungimirante famiglia del Conte Franco Mazzotti, uno dei 4 Moschettieri che con Aymo Maggi, Giovanni Canestrini e Renzo Castagneto organizzò e diede vita nel 1927 alla Mille Miglia. Marzolla è un vero libro vivente della storia dell’automobilismo italiano. La sua figura e la sua competenza ci hanno permesso di ricordare che il motorismo storico rappresenta diversi valori socio-economici e non solo. Infatti il comparto genera un valore pari a 2,2 miliardi di euro riguardanti il costo di restauro e manutenzione aggiunto all’indotto generato dall’utilizzo. Tutto questo contribuisce a produrre lavoro per migliaia di artigiani che con le loro competenze esclusive pongono l’Italia ai vertici mondiali.
Il mondo dei collezionisti è un target poetico di persone particolari che passano dal valore del rispetto al senso del dovere nel salvare il patrimonio motoristico e, infine, pensano e sanno apprezzare il bello del piacere. Certo, i tempi sono cambiati, dobbiamo fare i conti con la sostenibilità dell’ambiente. La grande maggioranza dei collezionisti di auto storiche ama non solo le automobili, ma anche il nostro pianeta ed è capace di puntare su comportamenti virtuosi (come la cultura del riuso, il riutilizzo delle parti originali) che già da anni si adottano nel nostro settore. Eppure è opinione diffusa che l’Italia non sia attenta alle produzioni innovative, non guardi con attenzione ai veicoli ad energia pulita, elettrici, che si alimentano con il biometano, con l’idrogeno. Non è vero, nel nostro Paese questi orientamenti di base ci sono, basti pensare che in Italia nel settore agricolo c’è il maggior numero di aziende biodinamiche rispetto ad altri Paesi europei. Continueremo a batterci perché le nostre storiche auto percorrano le strade italiane che sono tra le più belle del mondo. Queste vetture continueranno ad essere un grande valore almeno per quanto concerne la storia che rappresentano. Questi oggetti d’arte, per stile e per tecnica, sono e saranno sempre un orgoglio italiano.
Il 12 Giugno i convenuti a Torino all’Heritage Day hanno dato continuità alla riflessione utile che sta a cuore ai collezionisti dell’auto storica presentando una piattaforma comune per la tutela del motorismo storico e un sostenibile ed equilibrato sviluppo del settore; hanno quindi approfondito il rilevante tema di dar vita ad una lista per salvaguardare modelli d’auto d’interesse storico. A questo importante incontro hanno partecipato: Roberto Giolito dell’Heritage Department of FCA Italy, Angelo Sticchi Damiani di Aci e Aci Storico, Ugo Isgrò Themel dell’Associazione Amatori Veicoli Storici, Alberto Scuro di ASI, Daniele Santarelli del Registro Italiano Alfa Romeo, Peppino Stancati di Lancia Club Italia, Vittorio Angela della Federazione Motociclistica Italiana. Giornate come queste fanno sicuramente bene alla cultura di settore e danno prospettive a un comparto di indubbio valore, ma anche di passione, che nel Museo Mille Miglia e nel suo Archivio Storico hanno affondato parte delle loro profonde radici.
Francesco Chiolo
Direttore Responsabile
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