Le auto storiche rappresentano il 1900 attraverso la meccanica più evoluta, il design, il grande lavoro creativo al servizio del bello e dell’eleganza, e hanno agevolato la libera mobilità di intere generazioni, contribuendo all’evolversi di quella parte della buona qualità della vita.
Oggi è impossibile ipotizzare il futuro di questi strumenti della mobilità, di queste vere opere d’arte. Viviamo pressati da istanze di cambiamento proposte in modo confuso, cariche di obblighi pretestuosi e penalizzanti. Io continuo ad appartenere a quella famiglia di persone che non sanno rinunciare ai valori della Storia come bene e custodiscono in garage sogni e ricordi sempre in attesa del mitico viaggio. Io mi auguro, come forse molti di voi, che continui ad essere possibile la vera fruizione delle nostre auto storiche, magari non solo per noi, ma che ciò sia possibile anche per le generazioni future. Gli appassionati collezionisti nel mondo sono importanti non solo per la mole dei valori economici che rappresentano, oltre 9 miliardi di dollari, ma anche – e diciamo noi, soprattutto – per la testimonianza di cultura e di storia che queste opere dell’ingegno rappresentano.
Antonio Ghini, grande esperto di storia dell’automobilismo, giornalista e promotore dei valori del collezionismo, ha reso pubblico, a Gargnano sul lago di Garda, l’elenco dei 100 collezionisti top, tra i quali alcuni importanti italiani appassionati di auto storiche. Sono molti i grandi possessori di questi mezzi che restano nell’ombra, non censiti, che non figurano in nessuna statistica, ma che hanno però una caratteristica certa in comune: questi proprietari di auto storiche hanno un’età anagrafica di oltre 70 anni. La vera domanda che si devono porre quanti hanno a cuore la cultura del collezionismo è, “che cosa ne sarà tra qualche anno di questa importante eredità economico-storico-culturale?” Questa eredità, ma anche il motorismo e la sua cultura, rischiano di avere un esiguo futuro senza una sempre più rafforzata e appassionata cultura di settore; serve oggi una forte spinta nel dare vita e valorizzare musei, mostre, convegni, concorsi d’eleganza e veri Grand Tour come quello del Lago d’Iseo giunto alla sua undicesima edizione, durante il quale abbiamo fatto memoria di Giulio Prigioni (1945-2021), Ambasciatore e scrittore, con il Sindaco di Iseo Dott. Marco Ghitti nella bella Piazza Garibaldi divenuta per l’occasione un piccolo Museo a cielo aperto con esposta una cinquantina di auto storiche.
Non c’è un attimo da perdere, bisogna coltivare e promuovere nuove prospettive in campo turistico. Si devono creare tutte le alleanze per rafforzare la nostra capacità culturale e la nostra volontà nel promuovere le grandi eccellenze dell’enogastronomia, della moda e del bello in senso lato, unite alla nostra passione. Non ci dobbiamo far sfuggire la possibilità di diffondere l’interesse per le auto storiche in altre parti del mondo, dove oggi esiste un potenziale crescente di interesse verso queste vere opere d’arte. Penso ad esempio alla Cina dove, per il momento, non è possibile esportare le auto storiche, ma che è una grande terra dove vivono tantissime persone interessate al motorismo storico di Cielo, Terra e Mare.
Francesco Chiolo
chiolo@editorialedelfo.com
Ottobre 2005 a Pechino, cerimonia in un Autosalone. Da sinistra gli imprenditori bresciani Elena Zanardelli e Silvio Dell’Aglio, con Ivana Bonvento, all’epoca Capo Ufficio Stampa della Mille Miglia, a fianco di un Esperto cinese del settore dell’automotive.