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La prima rivista di turismo su gomma
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LA RIVISTA

Slowdrive Magazine n.18

 

 

 

 

 

 

 

 

Editoriali 18 articoli

23/02/2024

EDITORIALE DI FRANCESCO CHIOLO

I valori dell’uomo, la storia, l’arte e la tecnologia in una relazione vitale tra passato e presente

Noi evochiamo il fascino del viaggio, ma la realtà pare cerchi opporre ostacoli su ostacoli al potersi muovere e viaggiare liberamente.

Immaginiamo di percorrere le magnifiche strade del nostro bel Paese. 

Noi, amanti delle storiche, con tenacia continuiamo a difendere e a cercare occasioni per andare verso mete che ci consentano di vivere e di fruire dei nostri valori che il mondo globalizzato sembra volerci far perdere, imponendoci la “non cultura” dell’omologazione. Siamo ormai tutti obbligati in modo conscio e inconscio a fare i conti con i consumi di massa. Per nostra fortuna, grazie anche alla passione per le auto storiche, noi continuiamo ad essere affascinati da quei luoghi dove sono custoditi i segni identitari della nostra Cultura e della nostra Storia.

Il viaggio riprende a bordo di tre fantastiche Car Collection.

Iniziamo con le vere British, una Jaguar E Type 6 cilindri del 1963. Ci dirigiamo verso la provincia di Bolzano, la località prescelta è Egna / Neumarkt. Le insegne di benvenuto indicano il nome risalente al mansio (stazione di posta) Endidae, insediamento di epoca romana posto sulla Via Claudia Augusta, diventata Burgum novum de Egne nel 1189, fino al XIV secolo centro mercantile che prendeva il nome tedesco di Newenmarcht, da cui Neumarkt. Ci sono passati Dürer e Mozart, a Egna e, anche se casuale, il loro passaggio rimane una decisa impronta per questo delizioso centro storico di origine medievale, in cui giungiamo anche noi, dopo aver percorso le strade della Bassa Atesina circondate da vigneti e da alberi di mele.

Con la Mercedes Benz SL 320 del 1994, arriviamo nel centro d’Italia, a San Casciano dei Bagni in provincia di Siena. Le terme del Granduca: Fontis clusinii in epoca romana, Curtis de Bagno nell’Alto Medioevo e quindi, dall’XI secolo, San Casciano dei Bagni; ad accomunare i vari toponimi è stato sempre il riferimento alle sorgenti termali. Siamo nei luoghi della Toscana più bella, dove posando lo sguardo sconfinato sui dolci declivi si ha la sensazione di librarsi in volo sopra un mare verde e azzurro, in un luogo infinitamente sereno dove la natura, col variare delle stagioni, mostra sempre nuovi colori. È un mondo che parla all’intimo del cuore, un bisbigliare di suoni portati dal vento in una dimensione quasi irreale.

Pura passione a bordo di una piccola MG Midget Prima Serie (GAN2) del 1963. Giungiamo a Sutri, nel centro storico della provincia di Viterbo. Siamo lungo il percorso della Via Francigena, descritta dall’arcivescovo Sigerico di Canterbury nel suo viaggio di ritorno da Roma. Sutri è indicata come Suteria, dall’etrusco Suthrina, il dio Saturno dei Romani. L’Antichissima Città di Sutri, appellativo conferito da Papa Innocenzo III sul finire del XII secolo, sorge su una collina tufacea che domina la Via Cassia. La posizione strategica alle pendici dei Monti Sabatini e dei Monti Cimini ne ha favorito lo sviluppo e la concentrazione di opere architettoniche e artistiche. Benché documentata già nell’Età del Bronzo (X secolo a.C.), le origini di Sutri sono avvolte nel mito.

Questi viaggi ci hanno permesso di vivere vere esperienze e capire quanto la cultura dell’ospitare sia diffusa e ben radicata nel nostro Paese. Le ricche proposte enogastronomiche di ogni specifica realtà rappresentano vere grandi Eccellenze. Durante questi viaggi abbiamo potuto fruire di nuove tecnologie già ad un buon livello per quanto concerne la navigazione e la ricerca di strutture ricettive sul percorso.

Le auto storiche, i luoghi unici, la cultura dell’ospitalità, le eccellenze enogastronomiche e la buona qualità dei servizi hanno reso possibili e confortevoli i nostri viaggi.

I viaggi dell’anima non terminano qui, continuano a sostenerci e a indicarci nuove mete mentre muoviamo i passi della vita.

​​Libro consigliato: “I Borghi d’Italia”

 

Francesco Chiolo

chiolo@editorialedelfo.com



04/10/2023

EDITORIALE DI FRANCESCO CHIOLO

Le auto storiche rappresentano il 1900 attraverso la meccanica più evoluta, il design, il grande lavoro creativo al servizio del bello e dell’eleganza, e hanno agevolato la libera mobilità di intere generazioni, contribuendo all’evolversi di quella parte della buona qualità della vita.
Oggi è impossibile ipotizzare il futuro di questi strumenti della mobilità, di queste vere opere d’arte. Viviamo pressati da istanze di cambiamento proposte in modo confuso, cariche di obblighi pretestuosi e penalizzanti. Io continuo ad appartenere a quella famiglia di persone che non sanno rinunciare ai valori della Storia come bene e custodiscono in garage sogni e ricordi sempre in attesa del mitico viaggio. Io mi auguro, come forse molti di voi, che continui ad essere possibile la vera fruizione delle nostre auto storiche, magari non solo per noi, ma che ciò sia possibile anche per le generazioni future. Gli appassionati collezionisti nel mondo sono importanti non solo per la mole dei valori economici che rappresentano, oltre 9 miliardi di dollari, ma anche – e diciamo noi, soprattutto – per la testimonianza di cultura e di storia che queste opere dell’ingegno rappresentano.

Antonio Ghini, grande esperto di storia dell’automobilismo, giornalista e promotore dei valori del collezionismo, ha reso pubblico, a Gargnano sul lago di Garda, l’elenco dei 100 collezionisti top, tra i quali alcuni importanti italiani appassionati di auto storiche. Sono molti i grandi possessori di questi mezzi che restano nell’ombra, non censiti, che non figurano in nessuna statistica, ma che hanno però una caratteristica certa in comune: questi proprietari di auto storiche hanno un’età anagrafica di oltre 70 anni. La vera domanda che si devono porre quanti hanno a cuore la cultura del collezionismo è, “che cosa ne sarà tra qualche anno di questa importante eredità economico-storico-culturale?” Questa eredità, ma anche il motorismo e la sua cultura, rischiano di avere un esiguo futuro senza una sempre più rafforzata e appassionata cultura di settore; serve oggi una forte spinta nel dare vita e valorizzare musei, mostre, convegni, concorsi d’eleganza e veri Grand Tour come quello del Lago d’Iseo giunto alla sua undicesima edizione, durante il quale abbiamo fatto memoria di Giulio Prigioni (1945-2021), Ambasciatore e scrittore, con il Sindaco di Iseo Dott. Marco Ghitti nella bella Piazza Garibaldi divenuta per l’occasione un piccolo Museo a cielo aperto con esposta una cinquantina di auto storiche.

Non c’è un attimo da perdere, bisogna coltivare e promuovere nuove prospettive in campo turistico. Si devono creare tutte le alleanze per rafforzare la nostra capacità culturale e la nostra volontà nel promuovere le grandi eccellenze dell’enogastronomia, della moda e del bello in senso lato, unite alla nostra passione. Non ci dobbiamo far sfuggire la possibilità di diffondere l’interesse per le auto storiche in altre parti del mondo, dove oggi esiste un potenziale crescente di interesse verso queste vere opere d’arte. Penso ad esempio alla Cina dove, per il momento, non è possibile esportare le auto storiche, ma che è una grande terra dove vivono tantissime persone interessate al motorismo storico di Cielo, Terra e Mare.

 

Francesco Chiolo

chiolo@editorialedelfo.com

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ottobre 2005 a Pechino, cerimonia in un Autosalone. Da sinistra gli imprenditori bresciani Elena Zanardelli e Silvio Dell’Aglio, con Ivana Bonvento, all’epoca Capo Ufficio Stampa della Mille Miglia, a fianco di un Esperto cinese del settore dell’automotive.



26/04/2023

EDITORIALE DI FRANCESCO CHIOLO

Grazie Maestro, buon viaggio.

Scusate, non posso non fare memoria di Giorgio Marzolla, Maestro del Restauro e non solo, grande e intelligente appassionato di motori storici, che da poco è partito per il suo ultimo viaggio. Lo voglio ricordare con la musica di Brahms, le note del Requiem (che vi consiglio). Il Maestro Marzolla ci ha insegnato l’amore, la passione per la vita e per il motorismo storico. Era un vero esperto che ha profuso la cultura del restauro restituendo il movimento a molte vere opere d’arte. La nostra rivista negli anni ha pubblicato vari servizi e articoli di cui lui è stato un eccellente autore. Non dimenticheremo mai la sua competenza e la sua intelligente cordialità. Grazie Maestro, buon viaggio.

 

Le idee italiane che ieri come oggi hanno promosso e promuovono nel mondo cultura e passione

Teobaldo Pio Manuzio, detto Aldo (il Michelangelo del libro), ha inventato e diffuso il piacere di leggere. Nato attorno al 1450 nella provincia di Latina, lavorò con impegno e capacità come editore a Venezia dove morì nel 1515. Inventò il libro in formato minore, rendendo questo sacro oggetto agevole per il trasporto e per la sua consultazione. Manuzio fu un genio, dette vita alla prima esposizione del libro a Venezia, presentando questo prezioso manufatto con i suoi valori di cultura, bellezza e non solo. Oltre a promuovere i contenuti del libro, le sue esposizioni permisero la conoscenza e la diffusione nel mondo delle tecniche di produzione sia della carta che della stampa, fino alla rilegatura di valore. Per capire l’importanza del settore, in quell’epoca un’edizione dedicata a Petrarca venne distribuita in 150.000 copie (oggi sarebbe considerato un vero best seller!). Tra i libri più innovativi per il suo tempo va segnalato l’Epistole di Santa Caterina da Siena stampato con i caratteri corsivi, inventati sempre dal genio italiano Manuzio, che rivoluzionò l’uso della punteggiatura. Le sue grandi esposizioni diffusero il libro come un bene unico. Inoltre con Manuzio, nella Venezia del Cinquecento, nacquero i concorsi e le competizioni attorno al libro, portando nel nostro Paese i più importanti editori del mondo allora conosciuto.
A noi piace vedere una forte analogia tra l’invenzione di Teobaldo Pio Manuzio nel presentare ed esporre i libri, e quanto viene fatto oggi dal 2017 in alcune delle più belle località del nostro Paese: un gruppo di saggi appassionati di motorismo sta concretizzando anche quest’anno l’idea tutta italiana della Giornata Mondiale del Motorismo Storico, dando vita a esposizioni e concorsi d’eleganza di livello internazionale esponendo al pubblico gli esemplari delle grandi Car Collection, promuovendo e facendo un magnifico lavoro. Tutto sotto la regia del suo Presidente e inventore Dottor Giorgio Ungaretti. Per il 16 novembre 2023, Ungaretti e i suoi collaboratori stanno organizzando – come detto – la settima Giornata Mondiale del Motorismo Storico in un luogo meraviglioso: all’interno del Vittoriale degli Italiani, a Gardone Riviera sul Lago di Garda. Per l’occasione daranno vita a un Concorso di Eleganza di auto storiche, moto, aerei, motoscafi. Gli eventi onoreranno e faranno memoria del Poeta-Soldato Gabriele d’Annunzio. Nello stesso periodo la Giornata Mondiale ricorderà e onorerà il Campione tra i Campioni, Tazio Nuvolari, con eventi e manifestazioni nella sua Città natale, Castel d’Ario. Attendiamo la settima Giornata a cui parteciperemo e siamo sicuri che questa idea impegnativa e unica al mondo darà frutto, aggiungendo valore alla cultura e al nostro settore, che oggi purtroppo è sotto attacco, la cui storia e importanza vanno difese in modo corale e con ingegno.
Avanti tutti insieme, coesi, continuiamo a far vivere nel mondo la nostra bella passione.

 

 

 

Francesco Chiolo

chiolo@editorialedelfo.com



11/10/2022

EDITORIALE DI FRANCESCO CHIOLO

Il 26 Settembre 2022, giorno in cui si fa memoria dei Santi Cosma e Damiano, il carissimo amico Dottor Vittorio Palazzani è passato a miglior vita. Ricordarlo lo terrà sempre vivo e presente nei nostri cuori. Fu protagonista di una vita vissuta di corsa, un vero costruttore di sogni, artefice e Presidente del Museo Mille Miglia. Ciao Vittorio.

In questa edizione si mettono a fuoco molte prestigiose mete dell’arte del vivere e del viaggiare, tutte meritevoli della vostra attenzione, cari lettori. Io mi soffermerò dandovi conto del nostro itinerario che intendo proporvi in occasione del Festival di Franciacorta. Il Consorzio diretto dal bravo, come sempre, Silvano Brescianini, Presidente in carica, dà vita a questo evento ormai tradizione. Viaggeremo sulle orme del grande Poeta Teofilo Folengo, detto Merlin Cocai (1494-1544), forse il più scomodo e imbarazzante intellettuale della Chiesa nella prima metà del Cinquecento. Folengo divenne Monaco Benedettino nel Monastero di Sant’Eufemia, nella Chiesa dedicata a San Paterio, Vescovo di Brescia che ebbe il merito di divulgare il culto dei Santi Cosma e Damiano. Questo suggestivo luogo, che oggi è la sede del Museo Mille Miglia, è il punto di partenza del nostro viaggio verso le terre di Franciacorta. A Coccaglio la prima visita all’Azienda Agricola Castello Bonomi. Questa cantina ha nella sua storia precisi riferimenti con il grande poeta Merlin Cocai. L’amico Prof. Otello Fabris, deus ex machina del Macaronicorum Collegium afferma: “Pare evidente, che si voglia o no, che la pre-destinazione esista. Come potrebbe altrimenti accadere che la famiglia Paladin, già proprietaria dei vigneti Bosco del Merlo, faccia un nuovo acquisto in una terra che si chiama Coccaglio, anzi Coccai, secondo lo storico di origine veneziana Marin Sanudo (1483). Se questa sia pura coincidenza è un caso ben curioso, dato che da più di vent’anni i fratelli Paladin sono amici della rassegna A tavola con Merlin Cocai.” La Cantina Castello Bonomi è posta su un piccolo colle coltivato a vigneti. L’accoglienza è cordiale con un’ottima degustazione di vini Franciacorta. A Erbusco, altra Cantina interessante è quella dell’Azienda Agricola Uberti, viticultori dal 1793 che producono vini unici come il Magnificentia e altri contrassegnati con etichette dedicate a grandi personaggi della Storia. Tra questi Francesco I, Maria de’ Medici e i Priori Benedettini che si riferiscono a Merlin Cocai e Fratel Bonaventura di Iseo. A Borgonato non possiamo non fermarci a visitare la storica Cantina Berlucchi, a brindare con il Franciacorta Berlucchi 61 ed onorare la memoria di Franco Ziliani, Patron indiscusso del “fenomeno Franciacorta”. Dopo la visita al Castello Carmagnola a Clusane, prendiamo posto nell’Antica Trattoria del Gallo dove la sua cucina è dedicata ai valori della miglior tradizione locale. Una sosta in questo luogo di culto è un’esperienza. Qui la bontà del cibo si basa sul solido sapere dei proprietari, i fratelli Vitali. Le strade di questa bella terra ci conducono, dopo lo spettacolo delle Torbiere, davanti al piccolo Priorato di San Pietro in Lamosa, un suggestivo Monastero fondato dai Monaci Cluniacensi nell’XI secolo. Il fascino, la bellezza, l’interesse che il luogo suscita meritano tempo e attenzione. Lasciato alle spalle Provaglio d’Iseo si giunge a Sulzano. Da lì parte il traghetto per l’isola lacustre più grande d’Europa, Monte Isola, ma noi proseguiamo sulle orme del nostro Monaco. Sulzano non solo gli ha intitolato una piazza, ma ha posto in questa un monumento in bronzo a lui dedicato ad opera dello scultore Armando Riva. Dalla Piazza Teofilo Folengo si sale per giungere a Santa Maria del Giogo (m. 968 s.l.m.). La tradizione vuole che il grande poeta macaronico vi soggiornasse. è un “lembo di Paradiso” posto tra la Valle Camonica e la Valle Trompia. La vista è splendida… “Se il Paradiso è così, Signore, lasciaci per sempre a Santa Maria del Giogo”. Nell’entroterra del Lago d’Iseo ci sono trattorie veramente ospitali, per citarne una l’Osteria Pastina, a Sale Marasino, in località Pezzuolo, un casale tra le montagne con vista lago. Lì si possono conoscere le più caratteristiche risorse della cucina tipica nostrana, piatti da degustare con i vini Franciacorta per concludere in bellezza il nostro viaggio.

 

Francesco Chiolo

chiolo@editorialedelfo.com



06/04/2022

I NOSTRI LETTORI INDICANO I PERCORSI FUTURI

Un numero sempre maggiore di nostri affezionati lettori apprezza le nuove tecnologie, in particolare la nostra applicazione multimediale. Questo interesse (i lettori sono sovrani) ci indica la via nel continuare, anche se con una certa apprensione e fatica, ad investire e prestare attenzione a progetti e linee guida che guardano al futuro e richiedono sempre più l’uso della tecnologia. Gli strumenti innovativi completano l’informazione tradizionale creando opportunità di approfondimenti e ricerche. L’editoriale indica solo gli indizi, i nomi di Personaggi di ieri e Protagonisti di oggi, lasciando al lettore la libertà di cercare e conoscere ciò che più interessa. Proponiamo un percorso che ognuno potrà compiere a bordo della propria tastiera. I paesaggi e le mete sono tutti a portata di mouse in Internet. Il viaggio si snoda sulle orme di Uomini di ieri, gli “Eterni”, di cui facciamo memoria, e di alcuni Protagonisti di oggi che si battono per migliorare sempre più la qualità della nostra vita. È solo un frammento di attenzione, un tributo di riconoscenza verso, purtroppo, un numero di Eterni e Protagonisti molto limitato, ma ognuno di noi, nella sua libertà, potrà ampliare il raggio del conoscere e del tributare onore e gloria ad altri che riterrà meritevoli. Il piccolo elenco che segue è estrapolato fra quanti hanno titolo per essere menzionati e ricordati, in particolare per aver messo al centro del proprio essere e del proprio fare la passione e l’amore per gli altri. Come sempre buon viaggio.

 

Francesco Chiolo

chiolo@editorialedelfo.com

 

 



12/05/2021

IL CONTRIBUTO DI TUTTI PER RIORGANIZZARE I CLUB DI AUTO STORICHE E, PIÙ IN GENERALE, LA PROPOSTA TURISTICA

L’aggrovigliata trama della vita in tempo di Covid, obbliga la 1000 Miglia a partire (da Brescia) non nel mese di Maggio ma in Giugno, precisamente dal 16 al 19. Tutti i raduni sono sospesi come gran parte delle attività dei Club.

Pare che il settore sia in un profondo letargo e questo non è un bene per nessuno. Forse si dovrebbe cogliere il senso della semplice, bella pubblicità del Trentino che merita di essere pubblicata integralmente.“Aspettare. Aspettare non vuol dire stare fermi. Non è nella nostra natura. Ecco perché stiamo facendo tutto ciò che è necessario per farci tornare pronti ad accoglierti, in sicurezza. Aspettiamo, ti aspettiamo.”

La pandemia, in parte, potrebbe essere anche l’occasione per trovare nuove strade, nuove idee, per organizzare meglio la vita collettiva, rafforzando l’identità e l’appartenenza, cercando di assicurarci un’evoluzione più consapevole riguardo al ruolo importante che rivestono le forme di aggregazione incentrate sulla passione per le auto classiche.

I Club, secondo noi, dovrebbero allestire tavoli di confronto e formazione, marciare a passi forzati verso la promozione della cultura dell’associazionismo e, in particolare, quella di settore. Nel mondo sono oltre 200.000 gli aderenti alla FIVA (Fédération Internationale des Véhicules Anciens), il gotha mondiale delle auto storiche con una mission planetaria in sostegno della cultura della mobilità, in difesa dei valori dell’ingegno umano, della civiltà del lavoro e dell’arte; un numero importante di appassionati che hanno a cuore l’amore per le auto storiche e sono in alta percentuale, lo dicono le recenti ricerche, interessati al viaggio e sensibili al fascino delle belle strade d’Italia. A questi potenziali turisti “big spender” il nostro Paese dovrebbe prestare attenzione se vuole veramente rilanciare nel suo insieme un importante settore come quello turistico.

I Club e gli Enti competenti in materia dovrebbero impegnarsi a fondo per ripristinare le strade panoramiche e per rendere transitabili con le auto classiche i centri storici e quei magnifici borghi che esistono in ogni Provincia d’Italia.

Sarebbe il caso di non perdere tempo prezioso mettendo mano anche ad apposite segnaletiche e a tutte quelle necessarie forme di informazione riguardo ai percorsi più belli e più ricchi di proposte storiche, enogastronomiche e di soggiorno, capaci di attrarre l’interesse dei futuri visitatori e ospiti, che ci auguriamo tornino presto a scegliere le mete del Bel Paese.

Il nuovo Governo ha sicuramente un Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti competente per esperienze professionali precedenti, capace di far proprio quanto diceva Luigi Einaudi “Prima conoscere, poi discutere, poi deliberare”. A lui chiediamo che venga data l’attenzione che il settore “merita”, valutando, ragionando e decidendo su dati reali forniti da Istituti di ricerca pubblici e privati, sia per quanto riguarda il valore del settore in ambito economico, storico, turistico e anche, perché no, mettendo in chiaro il suo reale impatto ecologico.

Sicuramente andrebbe modificato l’Articolo 60 del Codice Stradale e aperto a quelle organizzazioni che dispongono di una reale componente storico culturale e che sono capaci - perché lo hanno dimostrato con le molteplici attività di questi anni e possono continuare a dimostrarlo - di promuovere l’utilizzo corretto di questi beni storico culturali in movimento.

Sono convinto che tutti daranno il loro fattivo contributo, la circostanza lo richiede.

Cari amici, buon tutto.

 

Francesco Chiolo

Direttore Responsabile

chiolo@editorialedelfo.com



 

LA LETTERATURA È UN GRANDE BENE DI CONFORTO, OGGI PIÙ CHE MAI

Forte è il desiderio di viaggiare in sicurezza, di vivere e fruire il bello e il buono proposto in luoghi non usuali

La circostanza in cui il mondo si trova è ben documentata, ora per ora, in tutti i suoi aspetti e, purtroppo, noi come tutti non disponiamo di buone informazioni.

Cosa significa convivere con il Covid-19? Restare tappati in casa? Tremare dalla paura? Rassegnarci ad una vita con poche relazioni?

Per fortuna molti di noi hanno fatto tesoro, e possono continuare a farlo, delle giornate di lockdown, ricorrendo e approfondendo quel grande dono che è la letteratura, magari quella che ha come oggetto la nostra passione e non solo.

Un amico nostro lettore ha scoperto tutto quello che era possibile conoscere riguardo il particolare e importante aspetto dell’economia civile attraverso studiosi come Leonardo Becchetti e “il Professor” Stefano Zamagni. Altri si sono addentrati nei meandri della filosofia leggendo i libri di un grande, mancato da pochi mesi, come Emanuele Severino.

Nel nostro mondo la parte del leone l’hanno fatta le pubblicazioni che trattano di viaggi, più in generale di turismo, e quelle che riguardano le automobili che amiamo.

La momentanea tregua di questo periodo buio ci ha consentito di ritornare ad avere parziale tempo per essere turisti contemporanei, per intenderci quelli che hanno maturato, oggi più di ieri, una consapevolezza riguardo “il valore del loro tempo”. Il tempo speso per fare turismo richiede sempre più il bisogno di fare esperienza, fatta di viaggio, di incontri guidati da una “moderna o contemporanea curiosità”, di nuove attenzioni per la salvaguardia della propria salute, per il proprio benessere, per il relax, ecc. Una curiosità dominata dal bisogno di scoprire e arricchirsi nel corpo e nello spirito.

Quasi sempre, oggi, quando si viaggia si vuole attuare un sogno premeditato e atteso.

Spostarsi con le nostre auto storiche, quelle a due posti in particolare, è senza dubbio un modo sicuro. Si vuole tornare con la valigia piena di momenti da ricordare, di esperienze che vengono definite con semplicità “…sono stato bene”.

Le ricerche turistiche attualizzate dalla “circostanza” (Covid-19) fotografano un mercato potenziale e futuro fatto di viaggiatori che desiderano vivere emozioni, soddisfare il primato dei sensi, in sostanza cercare in sicurezza il bello e il buono.

La ricerca che ha messo a fuoco le peculiarità di 99 Città d’Italia, definite per le loro caratteristiche ospitali, è di sicuro un aiuto apprezzato in particolare dal viaggiatore che ama fare del turismo motivato.

Un’altra indagine iniziata da poco, sempre dall’Istituto per le Ricerche Sociali e dei Consumi Policleto, già oggi ci consente di identificare negli agriturismi delle possibili partnership di valore per i nostri viaggi. Gli agriturismi sono luoghi dove si può trovare il bello e il buono attraverso un’offerta originale, a volte unica. L’indagine fa un’istantanea che ben rappresenta l’imprenditore gestore degli agriturismi come una persona professionalmente erudita che conosce e ama il suo territorio, produce e propone con passione prodotti d’eccellenza.

Gli agriturismi, come le idee, valgono non solo per la quantità dei profitti che generano, ma soprattutto per i valori che esprimono attraverso la loro qualificata attività e il loro impegno per elevare sempre più il bene comune, del territorio dove sono ubicati, e dei fruitori/clienti. Gli agriturismi formulano una proposta qualificata e motivata al mercato, rispettosa della risorsa territorio. È bello soggiornare, vivere e fruire di luoghi non usuali. Dalla ricerca si evince che gli operatori degli agriturismi prestano una maggiore attenzione alle risorse umane e tengono nella giusta considerazione il lavoro manuale. In sostanza, in queste realtà si cerca di attuare la civiltà del fare incrementando i valori del coinvolgimento e del lavoro di gruppo. Elementi, questi, rappresentati da quel grande patrimonio che sono le imprese familiari che ancora oggi possono essere un esempio di gestione armonica.

Bene, buon tutto a quanti partono con un itinerario organizzato con i criteri del turismo motivato!

 

Francesco Chiolo

Direttore Responsabile

chiolo@editorialedelfo.com



 

SOGNARE IL FUTURO GRAZIE A UOMINI CHE HANNO FATTO GRANDE LA STORIA DELL’AUTOMOBILISMO

Che tempi, quanta tristezza! Sono molti, troppi gli amici e i conoscenti che hanno terminato il percorso della loro vita, uno fra tutti, l’amico editore Giorgio Nada. Ma non è possibile dimenticarci del grande Pilota Stirling Moss (Londra, 17 settembre 1929 – Londra, 12 aprile 2020). Con lui abbiamo percorso momenti che rimarranno scolpiti nei nostri ricordi. Alla fine degli anni Ottanta con il Campione, Luigi Filippini e altri collaboratori abbiamo realizzato un libro dedicato alla Ferrari 250 GT edito con il marchio Mille Miglia Editrice. Un’opera che fu molto cara all’autore, non solo per come venne curata l’edizione, ma soprattutto per quanto Pininfarina scrisse nella presentazione del libro.

La documentazione storica degli archivi del Museo Mille Miglia ci ha consentito di fare qui memoria di un fatto privato riguardante il “Mantovano Volante”. La minuta dell’articolo riguarda una conversazione del pilota con un religioso che dà cenno raccontando i suoi incontri con Tazio Nuvolari, avvenuti in un periodo tra la fine degli anni ’40 e i primi anni ’50… «La curiosità di Tazio l’ha portato a chiedere a me il significato di un suo sogno che lo aveva reso di malumore perché gli suscitava l’angoscia del presagio. Iniziò parlando della giornata passata in mezzo alla gente del suo mondo. Mi raccontò di essere stato turbato dalla reazione che avevano avuto alcuni dei suoi fan vedendolo con una mascherina, a lui in quel momento necessaria per i problemi polmonari di cui soffriva. Aggiunse che era rimasto male nel constatare che questi amici non lo accoglievano più con il solito entusiasmo, ma lo percepivano come un essere contagioso da cui prendere le distanze. Pensò poi a quanto lo aveva offeso e depresso questa situazione, ma soprattutto lo colpiva il fatto di poter essere anche lui, magari in altre circostanze, colpevole della stessa non innocente superficialità.

La notte lo portò poi a sognare di trovarsi nel mezzo di un momento per lui terribile: in piena corsa, in piedi davanti alla sua sognata Cisitalia-Abarth 204 A Spider Corsa ferma per un guasto. Fu turbato fino al punto di dover chiedere con insistenza lumi sul significato di questo sogno. Francamente non ero adatto a dare risposte, dissi: “Bè… anche Cicerone (nel De divinatione) sosteneva che alcuni conoscevano l’arte di svelare i misteri dei sogni”. Che potevo dire, nessuno vieta di pensare che i sogni siano rivelatori di cosa sarà il futuro. Detto ciò, lasciai che le parole prendessero l’unico verso possibile. Lo esortai a guardare alla speranza».

Anche noi oggi cerchiamo risposte... Come sarà il nostro futuro? Che vita ci aspetta? Una cosa è certa: la nostra storia ricca di grandi valori che abbiamo ricevuto in eredità da uomini, tra i quali Tazio e Stirling, che nella vita hanno partecipato a costruire il progresso. Il progresso è una realtà imprescindibile che ci consente di continuare, anche oggi, a sognare dando ai nostri sogni un significato che guarda e immagina fruibile il bello e il buono della nostra grande Italia, con le sue strade, città, centri storici, borghi unici che ci auguriamo di poter percorrere presto con le nostre amate automobili, per poter tornare a vivere con consapevolezza e serenità la nostra vita di tutti i giorni.

Sogniamo di partecipare a Club e a forme associate capaci di indicarci percorsi armonici superando quelle visioni superficiali del “super-io” che tanto mortificano quando, per circostanza, siamo noi a doverlo subire.

Sogniamo sodalizi in grado di andare oltre gli interessi di bottega, aperti ai grandi veri valori, quelli che si esprimono solo avendo sensibilità e attenzione verso il noi, verso il bene di tutti.

Sogniamo aiuto e solidarietà come abbiamo saputo trovare e dare in questi primi mesi del 2020. Anno, questo, da percorrere con prudenza e impegno per un futuro tutto da vivere con nuovi occhi.

 

Francesco Chiolo

Direttore Responsabile

chiolo@editorialedelfo.com

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Grazie al grande Stirling Moss ho provato lemozione di stare al volante della mitica 722.

 



 

LA RIVOLUZIONE TECNOLOGICA È REPENTINA E GLOBALE ANCHE PER IL MONDO DELL’AUTOMOBILE

Questa rivoluzione ha senso se va a beneficio non solo di un ipotetico sviluppo tecnologico e industriale, ma anche e soprattutto della società nel suo insieme. Le automobili, attraverso la loro metamorfosi, che si voglia o no, rimarranno ancora per altro tempo al centro dello sviluppo.

Il 5G è già una realtà, una vera e propria innovazione digitale pronta a cambiare ulteriormente le nostre vite. Le potenzialità delle applicazioni sono molteplici, non solo per la mobilità ma anche per la medicina e per tantissimi altri ambiti. Tutto il mondo sta pensando e cercando di diventare ecofriendly e la cosa è tutt’altro che facile. L’innovazione e la modernità degli strumenti a divenire sono innegabili, avanzano e non possiamo che sperare che questi servano a migliorare la qualità della vita. Per quanto riguarda la nostra passione, o meglio ancora il nostro amore per le auto storiche, la mancanza di ricerche specifiche e di un’adeguata promozione della cultura di settore (servono momenti di alta formazione, corsi universitari, ecc.) sono un vero e proprio buco nero. Senza dati certi non si va da nessuna parte. La precarietà della realtà conoscitiva attuale consente ad alcuni di pensare che quel grande patrimonio di “opere d’arte in movimento” che sono le auto storiche, realizzate nel secolo passato da una schiera di illuminati imprenditori e da una vera e propria aristocrazia del lavoro, possa essere ibernato e immobilizzato in garage. Si sta facendo di tutto per dare una rappresentazione non corretta delle auto storiche. Si falsano i numeri, non si sa in che misura certa queste incidano sull’inquinamento, si prendono provvedimenti restrittivi sull’uso pensando erroneamente di rimuovere, attenuare o risolvere un problema come la qualità dell’ambiente che affligge tutte le comunità del mondo. La cosa più macroscopica è quella di pensare che i collezionisti di queste opere dell’ingegno dell’uomo siano così arretrati e culturalmente stolti da voler investire passione e denaro per conservare indistintamente tutto ciò che l’industria automobilistica ha prodotto. È come sostenere che ogni cosa  realizzata dall’uomo nel tempo vada conservata in maniera acritica e romantica, senza usare quei fondamentali indirizzi di repertoriamento  per specifiche categorie che dovrebbe attribuire alle cose il giusto valore.

Ma torniamo a cosa pensano, o peggio ancora a come agiranno gli amministratori senza una efficace strategia di difesa di questo grande patrimonio che il nostro Paese possiede. È un dato di fatto che  stiamo riempiendo le nostre città in maniera indiscriminata di auto inguardabili e poco rappresentative dei valori del motorismo e del design, dimenticando che l’industria italiana di questi valori è leader nel mondo. Questo grande patrimonio in movimento deve poter circolare nelle belle strade del nostro Paese, nei borghi, nei centri storici unici che l’Italia ha. Questa libera circolazione deve essere sì permessa, ma ai soli veicoli realmente storici, identificati da certificatori con nuovi criteri in grado di garantire e classificare questo grande patrimonio. Noi comunque restiamo della convinzione che collezionare automobili non sia solo la nostra passione, il “nostro amore”, ma che il motorismo storico sia una realtà in grado di mantenere, difendere e promuovere un grande “bene” che il nostro Paese ha. Per noi non è solo conservare tracce di passato, ma è credere che queste siano parte considerevole del valore della nostra memoria e pertanto luce per il futuro.

Francesco Chiolo

Direttore Responsabile

chiolo@editorialedelfo.com

 

 

 

 

 

 

 

In garage sogni da otto miliardi, un articolo

del Corriere della Sera sullo straordinario

valore del collezionismo.



 

RIFLESSIONI UTILI AL FUTURO, MOMENTI IMPORTANTI PER LA CULTURA DI SETTORE

Continua la riflessione sul futuro dell’automotive. Due momenti importanti: il primo, più conviviale, è quello avvenuto Domenica 9 Giugno all’interno del Museo Mille Miglia dove si sono incontrati Ugo Isgrò Themel, Presidente Nazionale dell’Associazione Amatori Veicoli Storici, Alberto Scuro, Presidente dell’ASI (le due Associazioni attive che maggiormente rappresentano in Italia la FIVA) e Lorenzo Boscarelli, Presidente dell’Associazione Italiana per la storia dell’automobile “AISA”.
In questa giornata la promozione culturale del collezionismo è stata affidata alla relazione dell’Ingegner Giorgio Marzolla. Va detto, per chi non lo conosce, che Giorgio Marzolla è quel geniale appassionato collezionista che ha recentemente presentato il restauro della sua singolare Lorraine De Dietrich, un’auto del 1906 prodotta da due grandi Case automobilistiche che firmarono l’accordo per realizzare questa vettura.
Da una parte la Lorraine De Dietrich, fabbrica franco tedesca, dall’altra la prestigiosa Isotta Fraschini. Imprenditori di allora, vero, ma capaci di sognare e dar vita a imprese internazionali. Giorgio Marzolla ha ricordato che la Casa Automobilistica Isotta Fraschini appartenne negli anni alla lungimirante famiglia del Conte Franco Mazzotti, uno dei 4 Moschettieri che con Aymo Maggi, Giovanni Canestrini e Renzo Castagneto organizzò e diede vita nel 1927 alla Mille Miglia. Marzolla è un vero libro vivente della storia dell’automobilismo italiano. La sua figura e la sua competenza ci hanno permesso di ricordare che il motorismo storico rappresenta diversi valori socio-economici e non solo. Infatti il comparto genera un valore pari a 2,2 miliardi di euro riguardanti il costo di restauro e manutenzione aggiunto all’indotto generato dall’utilizzo. Tutto questo contribuisce a produrre lavoro per migliaia di artigiani che con le loro competenze esclusive pongono l’Italia ai vertici mondiali.
Il mondo dei collezionisti è un target poetico di persone particolari che passano dal valore del rispetto al senso del dovere nel salvare il patrimonio motoristico e, infine, pensano e sanno apprezzare il bello del piacere. Certo, i tempi sono cambiati, dobbiamo fare i conti con la sostenibilità dell’ambiente. La grande maggioranza dei collezionisti di auto storiche ama non solo le automobili, ma anche il nostro pianeta ed è capace di puntare su comportamenti virtuosi (come la cultura del riuso, il riutilizzo delle parti originali) che già da anni si adottano nel nostro settore. Eppure è opinione diffusa che l’Italia non sia attenta alle produzioni innovative, non guardi con attenzione ai veicoli ad energia pulita, elettrici, che si alimentano con il biometano, con l’idrogeno. Non è vero, nel nostro Paese questi orientamenti di base ci sono, basti pensare che in Italia nel settore agricolo c’è il maggior numero di aziende biodinamiche rispetto ad altri Paesi europei. Continueremo a batterci perché le nostre storiche auto percorrano le strade italiane che sono tra le più belle del mondo. Queste vetture continueranno ad essere un grande valore almeno per quanto concerne la storia che rappresentano. Questi oggetti d’arte, per stile e per tecnica, sono e saranno sempre un orgoglio italiano.
Il 12 Giugno i convenuti a Torino all’Heritage Day hanno dato continuità alla riflessione utile che sta a cuore ai collezionisti dell’auto storica presentando una piattaforma comune per la tutela del motorismo storico e un sostenibile ed equilibrato sviluppo del settore; hanno quindi approfondito il rilevante tema di dar vita ad una lista per salvaguardare modelli d’auto d’interesse storico. A questo importante incontro hanno partecipato: Roberto Giolito dell’Heritage Department of FCA Italy, Angelo Sticchi Damiani di Aci e Aci Storico, Ugo Isgrò Themel dell’Associazione Amatori Veicoli Storici, Alberto Scuro di ASI, Daniele Santarelli del Registro Italiano Alfa Romeo, Peppino Stancati di Lancia Club Italia, Vittorio Angela della Federazione Motociclistica Italiana. Giornate come queste fanno sicuramente bene alla cultura di settore e danno prospettive a un comparto di indubbio valore, ma anche di passione, che nel Museo Mille Miglia e nel suo Archivio Storico hanno affondato parte delle loro profonde radici.

 

Francesco Chiolo

Direttore Responsabile

chiolo@editorialedelfo.com



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